Questa è l'Italia: pizza, mandolino, fanculo
MOJITO POLEMICA:
Non me ne frega niente dei partiti o della fede politica, tanto le ideologie sono morte. Sono tutti pseudo-industriali il cui mercato è il voto e l'azienda è il partito. Fanno i loro interessi, inutile perdere parole.
Questa è l'Italia come la vede il mondo: una crisi di governo in cui si stappa una bottiglia per festeggiare all'interno del Senato alla pronuncia dei voti e in cui si urla "Coglione di merda, frocio, checca, etc etc". 20mila euro al mese per rappresentarci così.
Da Repubblica:
"Per questo, in solitudine, voto la fiducia al governo Prodi". E' un attimo. Il senatore Nuccio Cusumano, democristiano agrigentino posteggiato sotto le insegne dell'Udeur di Mastella, finisce di parlare e nell'Aula del Senato irrompe come un cataclisma Tommaso Barbato, anch'egli senatore Udeur.
Al grido di "pazzo di merda, traditore", Barbato sale i gradini che lo separano dall'ormai ex amico e prova ad avventarsi sul malcapitato. Pochi minuti e l'aula della Camera Alta si trasforma in un bar da angiporto. Barbato è irrefrenabile.
"Gli ha sputato" riferisce agli increduli cronisti il senatore De Gregorio. Il tutto mentre il seguace di Fini Nino Strano urla all'indirizzo del povero Cusumano: "Squallida checca".
Cusumano sviene e lo portano fuori in barella.
Ma andate a zappare, io voto Cicciolina.
Sicuramente era più credibile.
Etichette: barbato, crisi governo, cusumano, mastella
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